LA AEW ha vinto la scommessa, ALL In Wembley: Il primo evento targato AEW in Europa, come è stato?

All In è stato un successo su tutti i fronti, dal numero di spettatori (piú di 80’000) ai combattimenti proposti.

Chi segue la AEW dagli esordi, sapeva già che la società era destinata a grandissimi traguardi, ma nessuno pensava che questo potesse avvenire in meno di 5 anni, consacrando la AEW come una delle piú grandi società di wrestling al mondo.

Il prodotto proposto è stata una festa per tutti gli appassionati di Wrestling, ma specialmente per chi ha vissuto dal vivo l’evento, e tra questi vi erano moltissimi Italiani.

Tra i tifosi provenienti da tutto il mondo vi erano due dei nostri Moderatori Enrico e Mariano, abbiamo voluto fargli alcune domande, per condividere le sensazioni e le emozioni vissute durante l’evento

Ciao Ragazzi come state? Ripresi dal viaggio in Inghilterra?

Enrico: Ciao! Sto bene anche se sono ancora senza voce e ho un calo di adrenalina! Io sono tra i pochi fortunati che è riuscito a tornare a casa abbastanza puntuale (solo due ore di ritardo: inizialmente ci avevano detto che avremmo dovuto aspettare almeno le 23 per partire, e il volo era previsto per le 15; poi, per fortuna, hanno cambiato idea!). Molto affaticato, ma perché tra sabato e domenica ci abbiamo dato dentro. Non oso immaginare chi si è trovato il proprio volo cancellato e che non sa come tornare indietro, o che deve fermarsi a Londra ancora per qualche giorno. Mi dispiace per loro e quasi mi sento in colpa per essere tornato puntuale!

Mariano: Non del tutto onestamente, è stato un viaggio fin troppo bello per essere vero.

Che sentimenti vi attraversavano prima di arrivare?

Enrico: Molta emozione per l’evento, ma anche agitazione. Ma è una questione mia e personale: prima di ogni viaggio mi sale un po’ di ansia, sperando che vada tutto bene. Poi questo era il mio primo viaggio in aereo in solitaria, e per di più fuori dall’area Schengen.

Quanto all’evento, poco da dire: eccitatissimo, non riuscivo a realizzare che stessi andando a vedere All In. Tenete presente che io non ho mai assistito a nessun PPV o evento, tranne giusto un live event WWE a Torino, quindi può anche inficiare nel giudizio.

Mariano: Era la prima volta che viaggiavo fuori dall’Italia quindi non vedevo l’ora di visitare nuovi posti e di assistere al mio primo show di wrestling dal vivo, ero carico a mille!

Vi siete incontrati cosa avete fatto nelle sere precedenti all’evento?

Enrico: Sono andato in solitaria ma mi sono tenuto in contatto sia con ragazzi di AEW Italia, sia con altri amici e/o conoscenti che sapevo sarebbero andati lì. Ci siamo visti con alcuni ragazzi di AEW Italia il sabato, io e un loro amico siamo andati allo show della RevPro (evento pazzesco), però poi tutti a nanna per il grande evento. Domenica invece abbiamo fatto un mini raduno prima dello spettacolo, per poi riunirsi dopo la fine.

Personalmente comunque, le due sere sono tornato presto e mi sono bevuto qualche birretta nel pub del mio ostello (sì, ero in un ostello: questo si fa per All In!).

Mariano: Ho incontrato Enrico la sera prima dell’evento, che lui tornava dallo show RevPro con un mio amico ed io invece ero stato in giro per Londra, come ho fatto anche nei giorni precedenti… Londra è semplicemente una città fantastica!

È stata una figata comunque conoscere Enrico, siamo anche andati allo stadio assieme il giorno dopo!

Enrico tu hai fatto un incontro in prima persona?

Enrico: Purtroppo no (e ho invidiato molto chi mi continuava a inviare foto con personaggi AEW). Sono riuscito a strappare una mini-intervista a Cultaholic, e in metropolitana dopo lo show ho incrociato due ragazzi vestiti da Bray Wyatt (versione “patriarca”) e da Fiend. Ho immaginato qualcuno che, ignaro del contesto, se ne torna a casa a mezzanotte in metropolitana o tra le buie strade di Londra… e incrocia The Fiend!

Mariano: Ho incontrato Enrico la sera prima dell’evento, che lui tornava dallo show RevPro con un mio amico ed io invece ero stato in giro per Londra, come ho fatto anche nei giorni precedenti… Londra è semplicemente una città fantastica!

È stata una figata comunque conoscere Enrico, siamo anche andati allo stadio assieme il giorno dopo!

Come era l’attesa pre show? Avete incontrato altri lottatori o membri del gruppo?

Enrico: Ero molto eccitato e al tempo stesso ansioso. Però l’atmosfera era davvero frizzante: migliaia di appassionati di wrestling da ogni parte d’Europa (ma abbiamo incontrato anche Americani), tutti festanti ed eccitati, e si respirava quasi un’aria di “complicità”, come a dire “siamo tutti qui, complici nel creare la storia”. Non so come deve essere WrestleMania, ma immagino che sia più o meno così. E il punto è che, tecnicamente, questo evento è stato addirittura più grande di WrestleMania! Però qua respiravo un’atmosfera particolare, da evento storico che segnerà il futuro del wrestling, tanta gente eccitata all’idea di vedere una federazione giovane che si è costruita le sue stelle, e di avere partecipato nel renderle tali.

Come ho scritto, mi sono incontrato con altri ragazzi di AEW Italia e ci siamo tenuti compagnia prima dell’evento. Il wrestling unisce e crea amicizie, anche a distanza: che se lo segni chi crede che sia una bambinata.

Mariano: Io ho avuto la fortuna di incontrare Hangman mentre ero in una metro di Londra giovedì pomeriggio, sono subito corso da lui a chiedergli una foto e lui ha accettato senza problemi. Purtroppo era di fretta e non sono riuscito a scambiare quattro parole con lui, ma è stato disponibilissimo e gentilissimo, è il migliore anche nella vita reale!

Alla fine dello show, io sono stato fermato da tante persone perché volevano farsi la foto con la cintura AEW (che avevo comprato prima agli stand del merchandising fuori dallo stadio) e quindi ho perso tanto tempo e, completamente a caso, nella mia sezione è arrivato Sammy Guevara che non so cosa stava facendo in una delle telecamere. Sono rimasto abbastanza di stucco ma l’ho chiamato per farsi delle foto e lui è sceso subito e mi ha reso felice senza esitare, al patto di non urlare (perché se lo beccava altra gente penso non se ne usciva più dallo stadio 😂). Le foto purtroppo non sono venute bene perché fatte con fretta e quando lui si era già allontanato la mia ragazza lo ha richiamato e gli ha detto che le foto non erano venute bene e lui è subito tornato e ho anche scambiato qualche battuta con lui, era in videochiamata con sua moglie Tay e gli ho detto che era molto bella, lui mi ha risposto con il sorriso “what’s wrong with you man?” Poi quando ci siamo rifatti le foto (che per fortuna stavolta sono venute bene) mi ha chiesto se volevo che anche Tay venisse nelle foto ed io gli ho risposto di sì, quindi ha girato il cellulare! Alla fine l’ho salutato e gli ho detto, indicando il mio titolo AEW, che un giorno lo avrebbe vinto e lui mi ha sorriso. È stato davvero un grandissimo momento per me e Sammy Guevara si è dimostrato davvero un ragazzo d’oro, incredibile quanto sia stato simpatico e disponibile anche se era di fretta. Grazie mille Sammy!!!

Ho incontrato qualche membro del gruppo la mattina fuori dallo stadio, siamo stati a pranzare assieme e ci siamo rivisti alla fine dello show, è stato davvero un piacere!

Siamo nello stato, ci sono più di 80’000 persone, come era la sensazione?

Enrico: Non appena sono entrato e ho visto il colpo d’occhio, mi sono commosso. Mi ero già immaginato come sarebbe stato, ho presente le immagini delle folle ai concerti di Wembley, sono già stato in stadi pieni per concerti… eppure, quando ho varcato la soglia, sono rimasto senza fiato. Questo stadio è dannatamente ENORME. E quando sono entrato era ancora metà vuoto, essendo riuscito a entrare presto!

Quando si è riempito, lo stupore è ulteriormente aumentato. Ovunque ti giravi vedevi sezioni piene di persone. Wembley poi ha una struttura che ti dà l’impressione di essere ancora più grosso e capiente.

Durante lo show sentire cori così massicci, e immaginare come li sentissero a casa, mi creava tanta adrenalina.

Come ho scritto, mi sono incontrato con altri ragazzi di AEW Italia e ci siamo tenuti compagnia prima dell’evento. Il wrestling unisce e crea amicizie, anche a distanza: che se lo segni chi crede che sia una bambinata.

Mariano: È stato davvero emozionante, mi sono venuti i brividi quando sono entrato a Wembley ed ho visto un ring di wrestling per la prima volta nella mia vita, tra l’altro davanti a questo pubblico MASTODONTICO. Wembley è gigantesco ed è davvero il più bel stadio a cui io sia mai stato, inoltre il pubblico era gasato a mille. È stata di sicuro una delle esperienze più belle che ho mai vissuto!

Come è stato l’evento nel suo complesso?

Enrico: Purtroppo mi è impossibile dare giudizi oggettivi, e credo comprendiate il perché. Potrei dirvi che è lo show migliore di sempre, meglio di qualsiasi WrestleMania o SummerSlam, ma sarebbe un giudizio troppo dettato dall’emozione per l’esperienza personale.

Ma se provo a dare un giudizio “neutro”, show veramente buono, se non ottimo, nel suo complesso. Ci saranno sicuramente tanti show, anche AEW, migliori, ma non si può ignorare l’atmosfera, la cornice, e la gestione in generale. Tutti i match sono stati almeno sufficienti, non ce n’è stato nemmeno uno che veramente creasse noia. Nemmeno quello per i titoli Trios, che leggendo sul web è stato stroncato anche per lo scarso coinvolgimento da parte del pubblico, ma per quel che riguarda il mio settore, in realtà l’interesse c’era, semplicemente rifiatavamo in vista del main event, e nessuno si è annoiato. Anzi, quando sono entrati gli Acclaimed lo stadio è esploso. Billy Gunn veramente over.

Mariano: Un eccellente show, la AEW raramente sbaglia i PPV e queste 5 ore (la prima ora del pre-show me la sono persa perché ero in coda fuori dallo stadio per il merchandising) sono letteralmente volate!

Quali sono stati i vostri Match preferiti?

Enrico: Il preferito è sicuramente stato il main event. Senza pensarci due secondi. Il main event è stato veramente ottimo. Già beneficiava di un’ottima costruzione (e quando dopo Double Or Nothing hanno fatto incrociare MJF e Cole, e si intuiva che potessero essere il main event di All In, ero molto scettico e dubbioso; sono stati veramente bravi a farmi ricredere alla grande), ma la realizzazione e l’atmosfera l’hanno reso un match veramente memorabile. Workrate non eccezionale, ma ha giocato tutto sulla storia (alla faccia di chi dice che in AEW sono solo spot acrobatici e violenza senza storytelling), e ha davvero coinvolto il pubblico. Ogni volta che uno dei due aveva l’occasione di barare e di fregare l’altro, con conseguente turn, eravamo tutti lì in piedi con il fiato in sospeso a dire “ora lo fa, ora lo fa, ora lo fa…”. Specialmente quando è arrivato Roderick Strong. Ma pure nel post-show la sensazione è proseguita. Tempo fa dissi che se avessero chiuso All In con MJF e Cole abbracciati e amici come prima, sarei rimasto molto deluso. È successo, eppure il modo in cui l’hanno realizzato mi ha fatto completamente cambiare idea: è stato perfetto così. Poi, mentre assistevo alla contesa, mi è sorta una riflessione su un fatto curioso: stavo assistendo al main event di un evento in uno stadio, eppure non era il classico face vs heel, il “bene” contro il “male”, Davide contro Golia, ma al contrario erano entrambi dei personaggi face, ma che sul ring si comportavano da heel. E ha funzionato! Essere riusciti a creare un main event così fuori dagli schemi, per un evento del genere, e farlo funzionare, è tanta roba.

Poi il match di coppia è stato veramente bello, specie nella seconda metà. Ora non so dire quale sia il migliore della trilogia, se questo o il primo. Forse ci si aspettava il match che ti facesse venire un infarto (come FTR-Bullet Club Gold, o uno a caso tra FTR-Briscoes), ma è stato comunque un ottimo match.

Lo Stadium Stampede forse è stato quello che come livello di attenzione e coinvolgimento generale è stato quello più alto (il main event pagava la stanchezza del pubblico nelle fasi finali, mentre lo SS è sembrato durare pochissimo da quanto fosse divertente).

Punk-Joe una bolgia: pubblico quasi tutto schierato a favore di Joe (che si divertiva come un ragazzino), Punk bravissimo a sfruttare l’heat e crearsene dell’ulteriore (la sequenza shoulder tackles-protobomb-leg drop è stata geniale).

Mariano: Bucks-FTR e MJF-Cole (il pubblico per questo match è impazzito!!!)

Una volta terminato Come vi sentivate?

Enrico: Emozionatissimo, eccitatissimo, e con la sensazione di aver visto e partecipato (e di essere stato “complice”) alla storia. Davvero, la sensazione era di aver creato la storia. Perché WrestleMania potrà pure creare ancora più emozioni per la storia e l’aura che si trascina dietro, però qua fra tutti c’era la sensazione di aver visto qualcosa di eccezionale, di unico, qualcosa di impossibile e impensabile, e forse di aver creato una nuova WrestleMania.

Quello che ho visto è stato una celebrazione, quando a fine show hanno lanciato i coriandoli sul pubblico sembrava quasi che volessero dire “siete tutti voi i campioni”, e ad ogni fuoco d’artificio sussultavo per l’emozione.

Una considerazione che apprezzo fare è la seguente: questo evento è stato riempito non grazie a match “money maker” o a “dream match” tra grandi glorie; è stato riempito grazie ai vari Cassidy, Acclaimed, Cole, MJF, FTR, Allin, Ospreay… oltre agli Sting, Punk e Jericho. Sono state create, nei vari anni, delle star. Per anni, nei forum e social, si discuteva se Tizio fosse all’altezza di WrestleMania, che Jericho-Owens non è all’altezza di WrestleMania come match titolato o main event, e discorsi del genere. Eppure, si è visto che se una fazione, come gli Acclaimed, piace, e allora può riempirtelo uno stadio. Non serve fare i “The Rock vs Undertaker” del caso. E comunque in parte nell’ultima WrestleMania si è finalmente percepita questa atmosfera di “aria fresca” in quanto a nomi in spot importanti.

Insomma, un po’ di fiducia in generale ai personaggi attuali.

Mariano: Felice di aver vissuto un’esperienza incredibile che ogni fan di wrestling dovrebbe vivere almeno una volta nella vita e soprattutto fiero e orgoglioso della AEW che è la mia federazione preferita e che ha riportato il wrestling a Wembley per la prima volta dopo più di 30 anni, ottenendo un successo clamoroso che nessuno si aspettava!

Cosa portate nel vostro bagaglio di vita dopo quest’esperienza?

Enrico: Sembrerà che sono di parte o che sto dando un giudizio a mente calda, ma, nonostante abbia assistito a concerti, festival, partite ed eventi di vario tipo, questo evento li batte tutti a livello emotivo. Sentire gli occhi del mondo e della storia puntati su quello stadio, in cui c’ero anch’io, mi ha fatto salire sulla Luna, emotivamente. A Wembley poi: fosse stato un altro stadio, l’emozione sarebbe stata alta, ma non così tanto. Mi porto dietro dei ricordi indelebili, l’idea di aver partecipato alla storia e di avere contribuito a crearla, l’idea che il pro-wrestling sia una passione bellissima e che crea legami, e, non ultimo, mi porto dietro nuove amicizie e conoscenze, che hanno valore anche ben oltre la semplice passione in comune.

Che dire? All’anno prossimo!

Mariano: Visitare Londra è stato fantastico, è davvero una città meravigliosa dove ci sono tanti posti fantastici da visitare. Lo show di Wembley ovviamente per me è stata la parte più bella del viaggio perché finalmente ho potuto realizzare il sogno che avevo fin da bambino, e sono estremamente contento che sono riuscito a farlo in occasione del più grande show di wrestling della storia!

Il prossimo anno voglio vedere tutti i membri del gruppo!!!

Alcune foto di Enrico:

Grazie Enrico e Mariano

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