Bryan Danielson conferma il ruolo nella commissione disciplinare che ha licenziato CM Punk

La scorsa settimana, un rapporto ha suggerito che Bryan Danielson faceva parte della commissione disciplinare della AEW che ha raccomandato il licenziamento di CM Punk dopo il suo alterco nel backstage con Jack Perry. Il rapporto ha sottolineato che la commissione comprendeva Bryan, il consigliere generale dell’AEW Chris Peck e un avvocato esterno senza nome, e che la loro decisione era di sbarazzarsi di “The Second City Savior” per le sue azioni ad All In. Ora, lo stesso Danielson ha confermato il suo coinvolgimento nel licenziamento di Punk.
“Sì, faccio parte della commissione disciplinare“, ha detto Danielson a “Maggie & Perloff”. “Chiaramente, quello che è successo è successo. Sono una persona che… Mi piace CM Punk. Penso che abbia portato molto alla AEW mentre era lì. Ma non c’è molto che possa dire al riguardo, o che voglia dire al riguardo. Ma sì, ne faccio parte“. Danielson, tuttavia, ha respinto l’idea che sia stato lui a guidare il processo. “Alcune persone dicono che ero a capo della commissione disciplinare, e io dico: “Ascoltate, c’erano più di tre persone coinvolte in questa decisione, ma la maggior parte di loro erano tutti avvocati. Per dire che ero io il capo, non ho nemmeno una laurea [ride]. Non sono lì a comandare la gente o cose del genere“.
Alla domanda se sia stata una decisione difficile licenziare Punk, considerando la loro storia pluridecennale, Danielson ha risposto con un enfatico “Assolutamente”, prima di augurare al suo vecchio amico di tornare in WWE. “Ho molta empatia”, ha detto Danielson. “Sono grato per il tempo che ha potuto trascorrere in AEW. Ha fatto un ottimo lavoro per noi. Gli auguro il meglio per il suo futuro e spero che la sua corsa [in WWE] vada bene“. Secondo il Wrestling Observer Newsletter, l’amministratore delegato della AEW Tony Khan ha preso la decisione finale di licenziare Punk dopo essersi consultato con “diverse persone”, tra cui il comitato sopracitato.
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